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Autore 4 mesi 3 settimane 2 giorni
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 25-08-2007 18:56  
Trama: Nella Romania ancora sotto la dittatura di Ceacescu, due ragazze, Olitia e Gabita, sono coinvolte in una situazione particolare. La seconda è rimasta in cinta in maniera indesiderata e decide di effettuare un aborto clandestino, con tutti i rischi e i pericoli del caso, e tutto sembrerebbe pronto se non fosse per il fatto che il losco personaggio che esegue tutta l'operazione di aborto esiga un pagamento davvero particolare ...

Commento: Arriva sui nostri schermi il film Palma d'oro al Festival di Cannes 2007, prima opera Rumena a vincere l'ambito premio ed esordio cinematografico come regista di Cristian Mungiu, lavoro robusto e assolutamente meritevole di tale assegnazione. La storia della semi svampita Gabita (Laura Vasiliu) che rimane incinta e che porta senza alcuna coscienza la gravidanza troppa avanti (da qui il titolo del film), è girata in uno stile asciutto, che negli esterni ricostruisce benissimo il disagio della Romania sotto dittatura (il film è ambientato nel 1987) con fotografia dai colori smorti e verdi pallido, splendidamente realizzata da Oleg Mutu, rimandando la sensazione dello spettatore sempre ad una sensazione di oppressione e di impotenza, dove le uniche strade da percorrere sono quelle del sottobosco e del nascondersi per la paura di ogni possibile ritorsione. Il regista privilegia lunghe inquadrature fisse in cui si svolgono dialoghi taglienti, con al centro la bravissima Anamaria Marinca (che fa la bionda Otilia) che fa da ago della bilancia e peso determinante per ogni movimento della trama. Da incorniciare la scena del confronto familiare con i genitori del fidanzato, medici e chirurgi che stanno a discutere sui fronzoli di un titolo avuto sul lavoro mentre noi siamo in tensione per la sorte di una vita, con la protagonista assolutamente muta che in mezzo all'inquadratura rappresenta la classe medio bassa in tacita lotta per la sopravvivenza mentre si parla di carriera e si mangiano dolciumi ricercati fatti in casa. Ci sono anche altre ottime inquadrature e recitazioni, come quella del dialogo a tre tra le due ragazze e il laido Bebe (un ispiratissimo Vlad Ivanov, doppiato tra l'altro superbamente) nell'albergo, che mostrano una sorta di impotenza e mancanza di ribellione rispetto a ciò che sta sopra di loro, finendo con il pagamento inusuale a sfregio completo della dignità. Un film come si può capire di grande respiro che va al di là di quello di una sciocca ragazza rimasta gravida per leggerezza (leggerezza che Gabita dimostra continuamente in ogni situazione), che vuole denunciare un sistema passato di sopportazione e accettazione multistrato, interrotto fortunatamente dalla successiva grande ribellione al dittatore, quasi partorendo (letteralmente) in quei momenti un feto immaturo che poteva nascere solo successivamente quando si prese coscienza. Un film carico di simbolismi e di richiami, dove incredibilmente non mancano i momenti di tensione pura per la sorte delle ragazze, che non annoia neppure per un secondo e che ci porta verso il finale in maniera completa e totale "Facciamo finta che questo non sia mai successo", riferimento a una precoce pretesa di maternità per i tempi non maturi al grande evento ancora da nascondere al mondo e la potere.
Tra l'altro con un abilità thriller insospettabile Mungiu cosparge il film di finti indizi e oggetti che non verranno mai usati come sembrerebbe prevedibile (la carta d'identità, il coltello), sviando continuamente le possibilità di evoluzione della trama, che trova sfogo nella scena del matrimonio dove invece della concordia troviamo degli scontri (le idee che non si sposano anche se dovremo mangiare tutti le stesse cose, come nella scena del piatto porto dal cameriere). E il film si segue splendidamente, in un crescendo rossiniano di ansie, paure, scelte impossibili, il tutto con tre soli protagonisti, di cui due presenti in maniera marginale sulla scena come minutaggio, premiando un valore di realizzazione sceneggiato e pensato davvero pregno facendo dimenticare il basso budget.
Un film che non possiamo non consigliare a tutti, che riconcilia con il cinema che dimostra una volta di più che per essere vero e coinvolgente non ha bisogno di chissà quali mirabolanti prodigi, ma solo di coraggiosi e ispirati cantori che hanno ben in mente il loro messaggio ed attori che si immedesimano nella maniera più totale nei loro personaggi
_________________
non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 25-08-2007 22:33  
quote:
In data 2007-08-25 18:56, kubrickfan scrive:
Trama: Nella Romania ancora sotto la dittatura di Ceacescu, due ragazze, Olitia e Gabita, sono coinvolte in una situazione particolare. La seconda è rimasta in cinta in maniera indesiderata e decide di effettuare un aborto clandestino, con tutti i rischi e i pericoli del caso, e tutto sembrerebbe pronto se non fosse per il fatto che il losco personaggio che esegue tutta l'operazione di aborto esiga un pagamento davvero particolare ...

Commento: Arriva sui nostri schermi il film Palma d'oro al Festival di Cannes 2007, prima opera Rumena a vincere l'ambito premio ed esordio cinematografico come regista di Cristian Mungiu, lavoro robusto e assolutamente meritevole di tale assegnazione. La storia della semi svampita Gabita (Laura Vasiliu) che rimane incinta e che porta senza alcuna coscienza la gravidanza troppa avanti (da qui il titolo del film), è girata in uno stile asciutto, che negli esterni ricostruisce benissimo il disagio della Romania sotto dittatura (il film è ambientato nel 1987) con fotografia dai colori smorti e verdi pallido, splendidamente realizzata da Oleg Mutu, rimandando la sensazione dello spettatore sempre ad una sensazione di oppressione e di impotenza, dove le uniche strade da percorrere sono quelle del sottobosco e del nascondersi per la paura di ogni possibile ritorsione. Il regista privilegia lunghe inquadrature fisse in cui si svolgono dialoghi taglienti, con al centro la bravissima Anamaria Marinca (che fa la bionda Otilia) che fa da ago della bilancia e peso determinante per ogni movimento della trama. Da incorniciare la scena del confronto familiare con i genitori del fidanzato, medici e chirurgi che stanno a discutere sui fronzoli di un titolo avuto sul lavoro mentre noi siamo in tensione per la sorte di una vita, con la protagonista assolutamente muta che in mezzo all'inquadratura rappresenta la classe medio bassa in tacita lotta per la sopravvivenza mentre si parla di carriera e si mangiano dolciumi ricercati fatti in casa. Ci sono anche altre ottime inquadrature e recitazioni, come quella del dialogo a tre tra le due ragazze e il laido Bebe (un ispiratissimo Vlad Ivanov, doppiato tra l'altro superbamente) nell'albergo, che mostrano una sorta di impotenza e mancanza di ribellione rispetto a ciò che sta sopra di loro, finendo con il pagamento inusuale a sfregio completo della dignità. Un film come si può capire di grande respiro che va al di là di quello di una sciocca ragazza rimasta gravida per leggerezza (leggerezza che Gabita dimostra continuamente in ogni situazione), che vuole denunciare un sistema passato di sopportazione e accettazione multistrato, interrotto fortunatamente dalla successiva grande ribellione al dittatore, quasi partorendo (letteralmente) in quei momenti un feto immaturo che poteva nascere solo successivamente quando si prese coscienza. Un film carico di simbolismi e di richiami, dove incredibilmente non mancano i momenti di tensione pura per la sorte delle ragazze, che non annoia neppure per un secondo e che ci porta verso il finale in maniera completa e totale "Facciamo finta che questo non sia mai successo", riferimento a una precoce pretesa di maternità per i tempi non maturi al grande evento ancora da nascondere al mondo e la potere.
Tra l'altro con un abilità thriller insospettabile Mungiu cosparge il film di finti indizi e oggetti che non verranno mai usati come sembrerebbe prevedibile (la carta d'identità, il coltello), sviando continuamente le possibilità di evoluzione della trama, che trova sfogo nella scena del matrimonio dove invece della concordia troviamo degli scontri (le idee che non si sposano anche se dovremo mangiare tutti le stesse cose, come nella scena del piatto porto dal cameriere). E il film si segue splendidamente, in un crescendo rossiniano di ansie, paure, scelte impossibili, il tutto con tre soli protagonisti, di cui due presenti in maniera marginale sulla scena come minutaggio, premiando un valore di realizzazione sceneggiato e pensato davvero pregno facendo dimenticare il basso budget.
Un film che non possiamo non consigliare a tutti, che riconcilia con il cinema che dimostra una volta di più che per essere vero e coinvolgente non ha bisogno di chissà quali mirabolanti prodigi, ma solo di coraggiosi e ispirati cantori che hanno ben in mente il loro messaggio ed attori che si immedesimano nella maniera più totale nei loro personaggi



scena finale memorabile,camera fissa,qualche ricordo dei giocatori cezaniani,ancora una volta due profili,divisi,nello spazio cinematografico che ancora una volta elude le parole.Non servirà a nulla non parlarne più,tacere,cosi come quest immagine finale di due persone ad un tavolo che mangiano con sullo sfondo una festa non è un attimo di pace: si interrompe.il rumore della strada,rumori fuori scena,extradiegetici,lo sguardo in macchina,un immagine centrifuga come poche altre nell'ultimo cinema.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 01-09-2007 12:30  
Gran bel film! Ti prende dall'inizio alla fine senza stancare minimamente anche nelle numerose scene statiche a camera fissa,potenza dei dialoghi e dell'estrema naturalezza della recitazione nonchè ovviamente per la forza della vicenda.La tensione che si respira durante la scena della cena di compleanno della mamma di lui è incredibile,Ottilia con la testa altrove mentre pensa all'amica sola in camera d'hotel intenta ad espellere il feto,il suo ragazzo alle spalle con espressione preoccupata e interdetta (non riesce a comprendere lo strano stato d'animo di lei),gli altri conviviali completamente ed ovviamente ignari di tutto che scherzano,bevono e ridono,l'attesa dell'eventuale telefonata.Lo sfondo di una Romania squallida a dir poco,ma forse la politica non centra
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Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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Nietzsche

Reg.: 03 Ago 2007
Messaggi: 2264
Da: smaramaust (BZ)
Inviato: 03-03-2008 09:40  
molto bello, film che fa riflettere non solo sull aborto, i paesi dell est, il comunismo, la meschinità umana, ma anche sul cinema stesso.
alla fine si pensa che sono film indipendenti come questo, con budget basso e distribuiti malissimo, a portare in scena le storie migliori, o attori sorprendenti ed emergenti. ben vengano film come questo di mungiu e ben venga cannes che puntualmente li premia, portandoli alla ribalta internazionale.
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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 03-03-2008 09:46  
buono, si.
eccezionale (e un pò fassbinderiana) la scena del compleanno della suocera già ricordata da elton.
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Quattro galìne dodicimila

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 06-04-2008 18:35  
L'ho appena visto e mi unisco ai vostri commenti entusiasti.

Bellissimo film: uno stile sobrio ed essenziale, mai morboso, che fa ampio ricorso al piano sequenza che dilata il tempo e la tensione drammatica e poi quei dialoghi intensi quanto i silenzi....

Bellissimi anche i momenti in cui la mdp (credo, a mano) segue le protagoniste in corridoi strettissimi ed opprimenti o insegue Otilia per le strade notturne della città alla ricerca di un luogo dove disfarsi del feto.
Indimenticabile anche la scena della cena di compleanno ricordata da elton, tutto il film è scritto e diretto con grande talento e sensibilità.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 06-04-2008 alle 18:56 ]

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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 09-04-2008 11:38  
davvero bello
mi ha fatto stare malissimo!
___________
4 mesi 3 settimane 2 giorni

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-06-2008 21:24  
Film davvero importante, che tiene incollato lo spettatore fino all'ultimo interlocutorio fotogramma. E nonostante il tema terribile e l'ambientazione cupa (la Romania di Caeusescu del 1987). il regista riesce a suscitare partecipazione ed empatia nello spettatore, sottolineando il disagio adolescenziale in una società opprimente e senza spiraglio di libertà
_________________
Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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